Patek Philippe Ref.5236P

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DanR
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Patek Philippe Ref.5236P

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Questo articolo è la traduzione e adattamento dell’articolo presente su watchesbysjx.com
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Patek Philippe ha introdotto una serie di nuovi modelli degni di nota quest'anno, tra cui il recente Ripetizione Minuti "Advanced Research" Ref. 5750P. La più notevole tra le sue complicazioni accessibili – accessibile in senso relativo – è senza dubbio il Calendario Perpetuo in linea ref. 5236P, un modello completamente nuovo con un movimento sviluppato da zero.

La Ref. 5236P prende spunto dagli orologi da tasca “lineari” con calendario perpetuo degli anni '50 e '60, ovvero la ref. 725 con solo calendario perpetuo, e le ref. 699, 843 e 844 che includevano anche una ripetizione minuti. Il soprannome deriva dalla visualizzazione del calendario all'interno di un'unica finestra orizzontale sotto le 12, che distingue istantaneamente tali orologi dai tradizionali display del calendario che si basano su più quadranti secondari.
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Un ref. 699 del 1956 con calendario lineare e ripetizione minuti
Questa visualizzazione del calendario in linea è stata riprodotta sulla ref. 5236P: una vera impresa considerando le sue dimensioni compatte e la finestra del calendario relativamente grande. È stato realizzato con un nuovissimo meccanismo del calendario con un display abilmente progettato, ma ancora costruito come un tradizionale calendario a "grande leva".
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Nonostante la sua ispirazione vintage, la ref. 5236P sembra un orologio contemporaneo, soprattutto per i suoi colori e le sue dimensioni.

In mano il 5236P è notevole, sia per il diametro che per il peso. Con 41,3 mm è uno dei più grandi orologi con calendario perpetuo prodotti da Patek Philippe. In effetti, è il più grande senza altre complicazioni (le multicomplicazioni come la Sky Moon ref. 6002 e la ref. 5208 sono ovviamente molto più larghe e spesse).

Ma nel tipico stile Patek Philippe, il 5236P riesce ad essere relativamente sottile con un'altezza di poco superiore a 11 mm, quindi ha un profilo ragionevolmente elegante nonostante il suo diametro.
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Lo stile del 5236P è simile al Calendario Annuale 5235, che gli dona subito un aspetto pulito, moderno. Ciò lo renderebbe già insolito nella linea dei calendari del marchio, ma la livrea sfumata di blu della ref. 5236P lo distingue ancora di più.
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Sebbene il quadrante sia prevalentemente blu, è eseguito con sfumature. La parte centrale è di un blu graduato, mentre la minuteria e il calendario sono di diversa tonalità di blu. Tutto ciò potrebbe non piacere ad alcuni, ma è certo che Patek Philippe alla fine introdurrà varianti di questo modello in altri colori.
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Sebbene nuovo sotto molti aspetti, il movimento di base all'interno della ref. 5236P è evidentemente derivato dal calibro della ref. 5235 con calendario annuale. I due condividono un'architettura simile, sebbene il cal. 31-260 PS QL del 5236P è stato reso più elaborato in termini di estetica, il che lo rende più accattivante.

In particolare, questo è il più grande movimento con calendario perpetuo prodotto da Patek Philippe, il più recente, e anche il calibro che riempie meglio la cassa, conferendogli un aspetto attraente ed equilibrato.
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Con un prezzo di poco superiore a 130.000 dollari , il 5236P è significativamente più costoso dei più comuni calendari perpetui del marchio (che sono in oro, mentre questo è in platino). Il prezzo è facilmente giustificabile date le caratteristiche uniche della ref. 5236P, ovvero il design, il meccanismo e il movimento.
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Un design storico
Lo stile esterno della ref. 5236P è simile a quello del 5235, che è stato modellato sulle ref. 3448 e 3450, entrambi modelli calendario perpetuo che condividevano lo stesso insolito design della cassa.
Caratterizzato da anse inclinate con linee rette, abbinato a lunetta inclinata e diametro relativamente grande, il ref. 3448 e 3450 sono stati occasionalmente soprannominati come "disco volante", o "Ufo", data la forma della cassa. Queste caratteristiche sono state trasportate anche nelle ref. 5235, e 5236P.
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Sebbene il 5236P si ispiri ad un noto modello vintage, è chiaramente un orologio moderno nella forma e nelle dimensioni. Sembra più grande e più pesante degli altri calendari perpetui di Patek Philippe, una caratteristica che è accentuata dal design della cassa con le sue anse angolate e la lunetta alta e inclinata.
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Le anse sono immediatamente riconoscibili come provenienti dalle ref. 3448 e 3450
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La cassa sembra alta a causa del retro piatto e della carrure larga
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Il diamante incastonato tra le anse inferiori indica che la cassa è in platino
Come la cassa, il quadrante è di ispirazione vintage, ma è ovviamente una creazione contemporanea. Il design è funzionale con ornamenti minimi, ma incorpora ancora alcuni dettagli classici come il font per i secondi e i numeri dei minuti.
Come la ref. 5235, il 5236P ha un quadrante con una pronunciata spazzolatura verticale. Qui è rifinito con un modaiolo effetto graduato che si scurisce verso i bordi.
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Ha una piacevole simmetria orizzontale e un buon equilibrio verticale. Sebbene le indicazioni del calendario si trovino raggruppate in una finestra sotto le ore 12, sono facilmente leggibili grazie alle loro dimensioni.

In particolare, la finestra del calendario lineare è più grande in termini di proporzioni relative sul quadrante dell'orologio da polso rispetto agli orologi da tasca vintage; riducendo lo spazio a disposizione per il logo che in questo caso è più piccolo del solito.
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L’unico appunto può essere portato alla dimensione della fase lunare che a causa delle dimensioni dei caratteri dei secondi e relativi indici, sembra provenire da un orologio più piccolo.
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Visualizzazione lineare della data
Il pezzo forte del 5236P è il calendario perpetuo lineare che si trova sotto il logo Patek Philippe a ore 12. Mentre la finestra è un semplice display sul quadrante, il calendario non si limita a riproporre un movimento esistente e riposizionare il display; è stato necessario costruire da zero un nuovo modulo perpetuo per ospitare il display lineare.

Come gli orologi da tasca vintage che lo hanno ispirato, la ref. 5236P ha il display del calendario che mostra il giorno, la data e il mese, una sequenza che ha anche dato origine al soprannome di "calendario americano" per gli orologi da tasca.
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La vista posteriore e sotto-quadrante del cal. 31-260 PS QL. Immagine – Patek Philippe

Tuttavia, un adattamento diretto del movimento dell'orologio da tasca non era fattibile per un orologio da polso, poiché semplicemente non si sarebbe adattato. Il display dell'orologio da tasca presenta un grande disco della data con 31 cifre, che si estenderebbe oltre il diametro della cassa.
E se il disco di 31 cifre fosse stato reso abbastanza piccolo per cassa di un orologio da polso, le sue cifre della data sarebbero state minuscole e illeggibili.
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La ref. 725/4 da tasca che ha ispirato l’orologio da polso 5236P. Immagine – Patek Philippe
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Il display del calendario e i suoi ingranaggi. Immagine – Patek Philippe

Così, Patek Philippe ha optato invece per una "grand data", con due dischi separati per le cifre delle unità e delle decine della data. Per mantenere la coerenza della dimensione del carattere di entrambe le cifre, i dischi gemelli contengono ciascuno venti cifre: il disco delle unità a destra si ripete da "0" a "9" due volte, mentre il disco delle decine a sinistra si ripete da "0" a "3" cinque volte.
L'uso di due grandi anelli per la data lascia un'ampio spazio al centro di ogni anello, ideale per i dischi che mostrano i giorni della settimana e del mese. Questi quattro dischi, disposti simmetricamente, costituiscono quindi il cuore del display lineare.
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I quattro dischi con i dischi della data evidenziati. Immagine – Patek Philippe

Nonostante la complessità iniziale a colpo d'occhio, il 5236P è fondamentalmente un calendario perpetuo classico e non istantaneo che opera sul concetto di "grande leva" che è alla base di quasi tutti i calendari perpetui.

La grande leva è il componente chiave dei calendari perpetui classici. Viene premuta una volta ogni 24 ore o una volta al giorno e a sua volta aziona un datario a 31 denti. Nei mesi più lunghi con 31 giorni, la grande leva percorre quotidianamente una distanza più breve e viceversa per i mesi più brevi. E la ruota della data a 31 denti ha una camma che gli permette di "catturare" il nottolino della grande leva alla fine di ogni mese, permettendogli di saltare all’inizio del mese successivo.
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Il meccanismo del calendario che mostra la stella della data a 31 denti. Immagine – Patek Philippe


Il 5236P posiziona la ruota della data a 31 denti a ore sei, coassiale e sotto le fasi lunari e sub-secondi. Tecnicamente, una lancetta della data può essere montata su questa ruota da 31 denti per visualizzare la data nel sub-quadrante di solito destinato ai piccoli secondi, proprio come la maggior parte dei calendari perpetui. Ma ovviamente, non nel mod. 5236P. Invece la ruota da 31 denti viene reindirizzata per guidare il display lineare a ore 12.

Questo reindirizzamento è il punto in cui è stata svolta la maggior parte del lavoro durante la progettazione del movimento. Data la presenza di un gruppo di dischi del calendario nella metà superiore, il layout del movimento doveva essere progettato attentamente per garantire che nessuna delle parti vadano a contatto l'una con l'altra.

Brevetto del meccanismo di visualizzazione
La Patek Philippe ha appositamente registrato un brevetto europeo EP3786723A1 per il meccanismo che aziona i quattro dischi del display lineare.
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Lo schema tecnico del brevetto EP3786723A1.
Nello specifico, il brevetto descrive in dettaglio come il treno di ingranaggi si divide in due per le cifre delle unità e delle decine della data, un po' come un contorto meccanismo di “grand data”. Nel diagramma sopra, la ruota da 31 denti è visibile come (51) e guida due treni: uno a sinistra per le decine e l'altro a destra per le unità.
Il brevetto è incentrato anche sull'interazione della ruota a 31 denti che guida la ruota delle cifre. Alcuni denti delle ruote hanno una geometria specifica con punte troncate, che serve a due scopi. Innanzitutto, assicura che la cifra delle unità non cambi alla fine del mese; in altre parole, il numero “1” in “31” rimane fermo e solo il “3” viene sostituito da uno “0”. In secondo luogo, ammortizza i dischi di grandi dimensioni contro gli urti inerziali che potrebbero azionare al contrario la ruota da 31 denti.
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La Fig.3c indica il 31 del mese, mentre la Fig.3d indica il 1° del mese successivo. I denti troncati assicurano la corretta visualizzazione delle cifre e fungono anche da sicurezza contro la rotazione contraria. Fonte – Deposito di brevetto

In una nota correlata, è stato depositato un altro brevetto, EP3786724A1, per un meccanismo aggiuntivo che risolve anche questo problema. C'è una ruota intermedia tra la ruota da 31 denti e il disco a una sola cifra, che ha due serie di denti, caricate a molla, con la funzione di eliminare gli spazi tra l'ingranaggio dei denti e gli ingranaggi adiacenti.
Ciò ha due scopi, il primo dei quali è più ovvio: ridurre al minimo il gioco tra gli ingranaggi, il che consente una rotazione posizionale più precisa degli ingranaggi. Tuttavia, questo è un problema minore in questa costruzione, poiché i dischi della data saltano con precisione da un numero all'altro, grazie a una molla.
Il secondo scopo dell'ingranaggio molleggiato è più importante. Come i denti troncati della ruota da 31 denti, anche questo funge da sicurezza che blocca il meccanismo in caso di urto, il che potrebbe far sì che i grandi dischi della data facciano arretrare il meccanismo. Le ruote molleggiate possono assorbire tali urti e quindi proteggere i delicati meccanismi.
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La ruota ammortizzata, qui denominata “ruota autobloccante”. Immagine – Patek Philippe


Il disco delle decine è azionato da un meccanismo di “grand data” abbastanza convenzionale. Ha una ruota intermedia con quattro denti dedicati, che cambia la cifra delle decine quattro volte in un mese (a mezzanotte dopo il giorno 9, 19, 29 e 31 del mese).
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La ruota per il disco delle decine. Immagine – Patek Philippe

Questa ruota intermedia a sua volta aziona una croce di Malta che blocca meccanicamente il disco al di fuori dei tempi di commutazione prescritti. Ciò impedisce il cambio accidentale a causa di urti.
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La ruota delle decine con la croce di Malta. Immagine – Patek Philippe

Un terzo brevetto, WO2021038396A1, è stato depositato per la configurazione dei dischi complanari del display del calendario. Coassialmente all'interno delle unità e delle decine si trovano i dischi indicatori del giorno della settimana e del mese. Il brevetto copre il fatto che questi dischi si trovano tutti sullo stesso piano e si supportano a vicenda con l'uso di piste con cuscinetti a sfera.
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Una vista esplosa dei dischi complanari. Immagine – Patek Philippe

In particolare, il movimento ha due anelli fissi che supportano i quattro dischi. La parte interna dell'anello supporta i cuscinetti a sfera per i dischi del giorno e del mese, mentre la circonferenza esterna del disco contiene i cuscinetti a sfera per i dischi della data uno e dieci. È una configurazione compatta e sottile, pur preservandone la robustezza.


Tipico dei calendari perpetui Patek Philippe, il display del mese è guidato direttamente dalla ruota del calendario perpetuo, una ruota a 12 denti montata su una camma con diversi profili di altezza che codifica il numero di giorni in ciascuno dei 12 mesi. Mentre questo è solitamente fatto con una ruota a 48 denti per l'intero ciclo dell'anno bisestile di quattro anni, Patek Philippe utilizza invece un sistema a mini-camma girevole che rappresenta il mese più corto di febbraio in un anno bisestile, che richiede uno slot più profondo nella camma.
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La ruota del calendario perpetuo. Immagine – Patek Philippe

In sintesi, il meccanismo del calendario perpetuo della ref. 5236P è abbastanza tradizionale, ma il display è stato sapientemente mantenuto per il calendario lineare in grande formato. E la rivisitazione è stata eseguita in modo elegante tipico di Patek Philippe, con innovazioni che anche se sottili mantengono ancora la robustezza meccanica.

Detto questo, il tradizionale meccanismo "a grand leva" ha ancora i suoi inconvenienti che sono comuni alla maggior parte degli altri calendari perpetui Patek Philippe. L'inconveniente più evidente è la necessità di vari pulsanti per regolare ciascuna indicazione del calendario, a differenza di altri moderni calendari perpetui che hanno interfacce più semplici o la correzione simultanea di tutti i display tramite corona.

Va ricordato che tutti gli orologi con calendario di Patek Philippe sono a carica automatica e possono essere mantenuti sempre funzionanti tramite le scatole del tempo o “watch winder” evitando così la regolazione manuale.
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La regolazione del calendario tramite i quattro pulsanti. Immagine – Patek Philippe

L'altra critica è il tipo di cambio del calendario. Invece di un cambio istantaneo, è un display "trascinante" che cambia gradualmente per diverse ore intorno a mezzanotte.
Dal momento che il movimento è stato progettato da zero, un display che cambia istantaneamente sarebbe stato un enorme vantaggio, e avrebbe elevato il design già intelligente ad un altro livello.
Tuttavia, l'omissione della funzione istantanea è comprensibile. Potrebbe essere stato impossibile da realizzare a causa del maggiore fabbisogno energetico per il cambio istantaneo.


Un movimento “familiare”
Mentre la maggior parte del meccanismo del calendario perpetuo è nascosto sotto il quadrante, il movimento base è ancora visibile attraverso il fondello.
Completamente nuovo sotto molti aspetti, il cal. 31-260 PS QL è costituito dal modulo del calendario perpetuo installato su un movimento di base attualmente unico per la ref. 5236P, ma trae chiara ispirazione dal cugino, 5235 che contiene il cal. 31 260 REG QA.
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Il cal. 31-260 PS QL

Il movimento base è architettonicamente semplice: è un movimento a microrotore con un singolo bariletto. A grandi linee è simile al movimento nella ref. 5235. Tuttavia, presenta diversi impercettibili miglioramenti tecnici, come ci si aspetterebbe dopo un decennio dall’uscita di questa referenza.

Il primo è ovvio: i ponti hanno un design diverso. Il movimento mostra i ponti separati rispetto alla ref. 5235

Inoltre, il diametro del movimento è aumentato da 33 mm a 34 mm, sebbene ciò sia dovuto a un modulo del calendario più ampio, piuttosto che un'espansione del calibro di base.
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I ponti separati a sinistra e il bilanciere in basso a destra

Anche il bariletto è stato aggiornato: ora vanta una coppia maggiore del 20% poiché il calendario perpetuo richiede più energia di un calendario annuale. Di conseguenza, le ruote del treno del tempo hanno dimensioni maggiori a causa dell’aumentata energia.

Il bariletto aggiornato richiede anche più energia per il caricamento, quindi un micro-rotore più pesante in platino sostituisce il rotore in oro 22k della ref. 5235. Essendo più denso dell'oro, il platino aumenta la velocità e l'efficienza del caricamento.
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Il ponte del bariletto con le ruote del treno del tempo maggiorare visibili appena sopra.
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La coppia aumentata era necessaria anche per azionare lo scappamento aggiornato, mentre la ref. 5235 aveva un bilanciere che funzionava a un’insolita frequenza di 3,2 Hz, o 23.040 battiti all'ora, la ref. 5236P lavora a una frequenza maggiore di 4 Hz, o 28.000 battiti all'ora, che migliora la stabilità di marcia.
Una caratteristica sottovalutata dello scappamento è la spirale del bilanciere. Invece di una spirale convenzionale in lega di metallo con curva terminale, comune nei movimenti di fascia alta, entrambi le ref. 5235 e 5236P presentano una spirale in Silinvar, che è in silicio con uno strato esterno di ossido. Il materiale offre molteplici vantaggi per una spirale: è antimagnetico, resistente agli sbalzi di temperatura ed è resistente alla deformazione accidentale.
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Le spirali in silicio possono anche essere modellate in forme complesse, il che consente l'ottimizzazione dello spessore della spirale lungo la sua lunghezza. Ciò consente un movimento più concentrico della spirale, che migliora l'isocronismo. Mentre questo si ottiene tipicamente con una curva terminale su spirali in lega - che richiede un'altezza aggiuntiva poiché la spirale ha due livelli - lo stesso può essere ottenuto anche con una spirale piana in silicio, che a sua volta significa uno scappamento più sottile e quindi un movimento più sottile.

Vale anche la pena ricordare che il movimento dispone del fermo dei secondi, una funzione relativamente rara sui movimenti Patek Philippe, ma che sta diventando più comune con i modelli recenti, e che consente una più facile regolazione del tempo.
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La leva curva dello stop dei secondi è visibile in alto a sinistra.
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Il bilanciere Gyromax con i suoi quattro pesi eccentrici.


L'inevitabile confronto
Mentre il movimento del 5236P appare ottimo sulla carta, all’interno presenta alcune mancanze. La ref. 6119 Calatrava è stata lanciata insieme alla ref. 5236P ed è un orologio a tre lancette che vanta un movimento completamente nuovo, il cal. 30-255 CV.
Probabilmente uno dei movimenti più impressionanti di Patek Philippe, il cal. 30-255 PS è tutto incentrato sulla cronometria. Ha un layout ottimizzato per il cronometraggio, due grandi bariletti e uno scappamento a 4 Hz con bilanciere ad alta inerzia. In altre parole, il calibro ha un sacco di coppia e sarebbe stata la base ideale per il modulo calendario lineare della ref. 5236P.
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Il cal. 30-255 PS della ref. 6119

In confronto, il cal. 31-260 del 5236P sembra non ottimizzato: c'è spazio inutilizzato all'interno del movimento che avrebbe potuto consentire l’inserimento di un secondo bariletto per avere una coppia maggiore. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che Patek Philippe ha dato la priorità alla carica automatica rispetto ad altre funzionalità. Tutti i calendari perpetui e annuali del marchio sono automatici (ad eccezione di quelli combinati con altre complicazioni): una scatola del tempo può mantenere il calendario sempre aggiornato.

Così, lo spazio necessario a un secondo bariletto viene occupato dal micro rotore.
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Il cal. 31-260 del rif. 5236P

Estetica e finiture
Rispetto al movimento nella ref. 5235, il cal. 31-260 della ref. 5236P è stato diviso in più parti. Normalmente sarebbe una buona cosa, ma in questo caso il movimento base potrebbe non essere un candidato ideale per tale trattamento.

Una critica riguarda la scelta dei ponti separati per il treno del tempo. Rispetto ai ponti gemelli della ref. 5235 che sembrano fluire in modo coeso, i ponti separati di diverse forme e lunghezze - una necessità dovuta alle ruote del treno del tempo - con conseguente sensazione di posizionamento casuale.
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Detto questo, i ponti ridisegnati incorporano diverse finiture “anglage”

Mentre il maggior numero di ponti danno al movimento della ref. 5236P dettagli extra, d’altro canto si ha una sensazione di minore eleganza rispetto alle forme più semplici del calibro nella ref. 5235, che è semplice ma più coerente.


Nel complesso, la finitura del movimento nella ref. 5236P è come previsto da Patek Philippe: pulito e accurato. In particolare, presenta un “anglage” lucidato lungo tutti i ponti, e svasature lucide per tutti i rubini e le viti. Inoltre la “cotes de Geneve” è applicata uniformemente su tutti i ponti separati.
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Piacevole anche esteticamente la scelta di grandi rubini, soprattutto per la ruota centrale, a cui si accompagnano altrettanto ampie svasature che completano l’anglage .
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Pensieri conclusivi
La ref. 5236P è ora chiaramente l'orologio con calendario perpetuo di punta del marchio. Con le sue dimensioni e il suo peso, si presenta come modello di punta, ma è anche all'altezza della manifattura in termini di caratteristiche tecniche. È importante sottolineare che il display del calendario è straordinariamente grande e supportato da un layout intelligente.
Certo, alcune caratteristiche del movimento di base potrebbero sembrare dei compromessi, ma probabilmente si sono rese necessarie dai requisiti prevalenti per la casa, vale a dire la carica automatica e lo spessore.
Nel complesso il rif. 5236P è un orologio da polso ben realizzato che offre qualcosa di veramente nuovo nella complicazione del calendario perpetuo.

Fonte: https://watchesbysjx.com/2021/12/patek- ... eview.html
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Daniele
"The only easy day was yesterday"