La stampante 3D più classica ed usata ora da molti è composta da una struttura che deve reggere un piatto ed un estrusore che si muovono lungo gli assi cartesiani per poter rilasciare un filamento plastico che formerà l'oggetto di nostro interesse.
Solitamente il piatto si muove lungo l'asse delle Y quindi diciamo che si allontana e avvicina guardando la stampante frontalmente. In quasi tutte le stampanti il piatto si può anche scaldare, questo perchè aumenta la presa dell'oggetto che si sta stampando e diminuisce la possibilità che i bordi, raffreddandosi troppo velocemente, possano alzarsi e creare un fondo curvo anzichè piatto.
L'estrusore che è la parte che riscalda il filamento fino a fonderlo per farlo adagiare strato su strato sul piatto, si muove solitamente lungo l'asse delle X andando quindi a destra e a sinistra.
In fine sempre l'estrusore viene alzato lungo l'asse delle Z per andare sempre più su di uno strato alla volta fino al completamento del pezzo.
Qui vi illustro la stampante che ho io:
I materiali più usati da estrudere sono il filamento in PLA che è una plastica di derivazione vegetale, non è indicata per fare pezzi che devono essere molto resistenti ma ha l'enorme vantaggio di poter essere estrusa in ambienti chiusi e senza areazione in quanto non è tossica.
Per fare parti più resistenti si usa invece l' ABS (Acrilonitrile butadiene stirene) che non essendo di origine vegetale ma chimico, si consiglia vivamente di estruderlo in ambienti aperti o ben arieggiati.
Naturalmente questa non vuole essere " l'enciclopedia" della stampa 3D ma una pillola per capire di cosa si sta parlando.
Se volete ampliare il discorso, fate pure le domande che volete e se ne sapete di più, ampliate tranquillamente il discorso
