È un modello OM come riporta la targhetta e se non sbaglio a leggere la data, che qualcuno ha pensato bene di verniciare con il copale…, è del 3 agosto 1957. L’ho preso per sano campanilismo, quando vedo orologi di produzione nazionale non resisto
C’è la sospensione rotta ma credo che la chiave di carica sia originale. Il lavoro maggiore sarà il ripristino della cassa che credo fosse chiara in origine (forse legno di abete?) Le venature sono molto belle!
La lente del pendolo ha due bozzi ma non è malvagia. Lavoro per i giorni freddi d’inverno
Lo posto in questa sezione per poterne discutere in quanto orologio e non tanto per il mio lavoro di restauro. Conoscevate questo modello? Aveva una variante elettromeccanica? Giusto per fare conversazione
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“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia”. (Mahatma Gandhi)
Non so niente in materia
Ma dal marchio immagino fosse un orologio da ufficio, da lavoro insomma, anche per via dell'aspetto molto sobrio...
Non riesco a immaginarlo col legno troppo chiaro ma si vede che è stato riverniciato e poi anche il tempo tende a scurire il legno
Può essere che qualche anno dopo ne abbiano fatto una versione elettromeccanica sempre ragionando sul marchio e per quel che mi riguarda la preferirei, ovviamente per un uso lavorativo, dove la gente pensa più a come scorrono le lancette che a caricare un pendolo
Non dimentichiamo ciò che in passato ha reso migliore il presente (Federico "magma")
Sono macchine di grandissimo livello, meccanicamente progettate per essere precise, in quanto appunto destinate a mantenere il tempo in luoghi di lavoro.
Poi dovrebbe essere stata prodotta a Pesariis e se ci siete stati sapete quanto è bello il posto, in mezzo alle Dolomiti
“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia”. (Mahatma Gandhi)
lubo ha scritto: ↑24 ott 2022, 20:33
...Poi dovrebbe essere stata prodotta a Pesariis e se ci siete stati sapete quanto è bello il posto, in mezzo alle Dolomiti
Un ulteriore elemento che ti fa pensare al legno d'abete?
Non dimentichiamo ciò che in passato ha reso migliore il presente (Federico "magma")
Grazie Walter, il primo passo sarà di trovare un modo per rimuovere la vernice trasparente dalle targhette metalliche serigrafate senza danneggiare la serigrafia.
Poi servirà una nuova sospensione per il pendolo e...vedremo cos'altro!
“La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia”. (Mahatma Gandhi)
Sono totalmente ignorante in materia, è possibile ne abbiano convertito qualcuno ad uso elettrico. In rete ne ho visto alcuni molto simili e, come hai già accennato, hanno la cassa chiara.
Per rimuovere il trasparente prova col petrolio bianco.
Grazie per il suggerimento per togliere la vernice. Credo anch'io che sia un modello versatile che a seconda dei bisogni adattavano a master oppure a semplice orologio da parete. Mi sarebbe piaciuto trovare qualche manuale o catalogo dei movimenti, proprio per saperne di più, ma non riesco a trovare niente, quando si tratta di Solari è sempre difficile.
In ogni caso, quando lo smonterò vedremo meglio com'è fatto il movimento. Vi dico solo che l'ho lasciato scaricare da solo, senza il pendolo e ci ha messo circa 10 giorni. Preferisco farlo girare senza troppi sforzi che scaricare la molla a mano, che secondo me, rappresenta sempre uno shock per l'acciaio della molla stessa.
Avendo girato molto più velocemente di quanto non sia con il pendolo montato, mi fa pensare che la carica sia di 30 giorni.
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Mi sono anche convinto che la data sulla targhetta metallica non sia l'originale. Questo perché in rete ci sono moltissimi orologi identici che sono datati 1947 o 1948. Dieci anni prima. Anche la calligrafia mi lascia perplesso, in quegli anni la calligrafia era importante e anche se scritto frettolosamente me la sarei aspettata con uno stile più tradizionale. Ho idea che qualcuno, prima di stendere l'impietosa mano di vernice, abbia scritto la data a pennarello ricopiando male l'originale.
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