È prevista anche la carica manuale, e quella automatica è bidirezionale: Gli esperti noteranno che il quadrante, benché uguale all'originale, sia di epoca moderna...
L'ho acquistato ugualmente perché c'era compreso pure il quadrante originale - ma ne parlerò meglio dopo.
Come gli altri Amphibia ha le seguenti caratteristiche: cassa in acciaio, corona a vite, plexi spesso 3 mm, corona bidirezionale, e impermeabilità fino a 200 metri!
Questi sono garantiti dal progetto iniziale della Vostok risalente agli anni '60, una concezione di impermeabilità paragonabile alle casse "compressor", e come queste, anche negli Amphibia più aumenta la pressione piu l'orologio si sigilla...
In poche parole, con l'aumentare della pressione il plexi subisce una deformazione controllata e schiacciandosi va ad allargarsi premendo maggiormente sulla sede; l'innovazione della Vostok sta però nel fondello che non si avvita sulla cassa, ma viene invece pressato sulla grossa guarnizione da una ghiera filettata sulla cassa: Essendo libero di muoversi, quando si va in profondità la pressione non fa altro che spingerlo ulteriormente sulla guarnizione...
Quindi + pressione = + impermeabilità!
Inoltre non serve stringere troppo la ghiera sul fondello, e quest'ultimo non usura la guarnizione ruotandovi sopra come per i fondelli a vite: questi due fattori fanno sì che la guarnizione si usuri poco, rendendola più duratura e affidabile!
Come al solito a me affascina il vintage, e invece delle versioni moderne (che hanno pure un bracciale a maglie piene) ho voluto questo esemplare col suo bracciale originale prodotto dalla Zim; altre caratteristiche di questo modello sono la ghiera nera in bachelite e la satinatura radiale sul fronte della cassa, detta anche "soleil"
Torniamo al quadrante.
Le sfere sono le classiche Amphibia con quella delle ore a freccia, e quella dei secondi poteva essere anche cromata; è chiaro che per ringiovanire l'orologio oltre al quadrante siano state cambiate pure le sfere ore/minuti ma non è di certo un problema...
Il quadrante a differenza dell'originale ha questo colore verde/blu che non mi dispiace affatto, e presenta la B di Boctok (Vostok in russo) laddove prima scrivevano antimagnetic e 21 rubini (in cirillico intendo), ma ciò che interessa di più agli appassionati è la scritta giù ad ore 6: sdelano b CCCP ovvero "fabbricato in URSS" nei quadranti del periodo sovietico, e sdelano b POCHH ovvero "fabbricato in Russia" per i quadranti post '91.
Ecco il quadrante originale in condizioni ancora discrete: Dico "discrete" perché le crepe non sono così evidenti dal vivo, ma la colorazione è assai virata...caratteristica comune a tutti i quadranti frogman del periodo, poiché l'esposizione al sole tendeva a farli scurire verso il marroncino, oppure schiarire verso il verde, a meno che non si usasse poco l'orologio - ho visto esemplari NOS stupendi!
Nel mio caso le foto ingannano, è molto meno blu di quel che appare, e se guardato da destra tende al marroncino, ma il fascino dell'originale mi porta a uno dei miei soliti dilemmi:
Lascio quello che ha adesso o rimetto l'originale? L'orologio esteticamente ha giusto bisogno di una raddrizzata ad alcune maglie, una bella pulizia sotto la ghiera e lucidatura del plexi.
Ma benché il movimento funzioni perfettamente credo che senza aspettare troppo ne effettuerò la revisione, e lì dovrò decidere sul da farsi...il quadrante originale merita una nuova lumatura e l'eliminazione della ruggine da alcuni indici, e magari dovrei invecchiare il lume delle sfere (non metterei un colore così acceso sul quadrante vecchio) ma devo ammettere che così ringiovanito com'è ora non mi dispiace, e mi sto affezionando a quel verde/blu
Voi che fareste?
PS. Spero di non avervi annoiato
